L’invenzione del colore acrilico permette a chiunque di dipingere anche senza avere alcuna base tecnica.
Non occorre conoscere supporti, pigmenti leganti, compatibilità.
Il pittore non ha più bisogno del mestiere, cultura tramandata prima da maestro a allievo nelle botteghe, poi nelle accademie oggi ormai quasi sparito. Diciamo che la pittura acrilica ha generato una trasformazione simile a quella che l’invenzione della penna biro fece sulla calligrafia.
Tra l’altro sono invenzioni contemporanee.
Per i pittori che hanno una preparazione tradizionale, il colore acrilico è stato qualcosa di sorprendente, si dipinge su qualunque supporto, può essere usato come un acquerello, come una tempera o dare i risultati della pittura a olio. Asciuga velocemente, è irreversibile, sopporta un numero indefinito di sovrapposizioni. Non è un colore delicato, non teme l’umidità, è adatto per gli esterni. È quasi inodore ed è anallergico.
Il consiglio che posso dare, è quello di imparare contemporaneamente anche le altre tecniche. La sola conoscenza dell’acrilico può relegare questa tecnica a poco più del bricolage.
Da sempre i pittori si producevano i colori in bottega, ognuno aveva la propria ricetta, che teneva gelosamente segreta, ogni pittore personalizzava col tempo il proprio colore grazie alla scelta dei leganti. Esistono ricettari con decine di ricette diverse per le tempere, oli, acquerelli. Io stesso preparo un legante per produrre il mio colore all’encausto.
Quasi tutti i colori a contatto con il proprio medium possono essere rigenerati. È impossibile per l’acrilico, una volta asciutto diventa irreversibile e questo avviene in pochissimo tempo.
È impossibile produrre del legante acrilico in atelier, ci vorrebbe un laboratorio chimico ben attrezzato. L’acrilico è un prodotto industriale che si presenta come una maionese bianco latte che diventa trasparente asciugando. Per questo motivo il colore acrilico quando asciuga diventa più scuro. Questi colori all’acqua, sono stati prodotti per usi industriali o comuni come pittura murale riducendo enormemente la professione dell’imbianchino decoratore.
Articolo redatto da Ettore Maiotti