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La grisaille, è un modo di dipingere austero nato in occidente e che imita i colori della scultura. E’ una tecnica pittorica nata dai dettami rigorosi dei monaci Cistercensi. Seguaci di S. Bernardo. Costoro condannavano gli sfarzi cromatici delle vetrate, dei dipinti, degli affreschi e dei mosaici.

Pretesero dagli artisti una pittura monocroma ottenuta dalle variazioni di bianco e nero. Il grigio, da qui in nome grisaglia o grisaille. La pittura monocroma eseguita con colori Terrosi si chiamava Brunaille, mentre quella eseguita con terra verde era chiamata verdeille.

L’affresco è la pittura più BELLA

“L’affresco è il più dolce e il più vago lavorar che sia”(Cennino Cennini)

“l’affresco è una pittura da uomini”. (Michelangelo Buonarroti)

Quando si parla di affresco, in genere, si pensa, sbagliando, a un grande dipinto sul muro, eseguito con qualunque tecnica pittorica.

Non è così. L’affresco o “a fresco” è la pittura che si esegue sul muro mentre l’intonaco è bagnato, (fresco). E’ la pittura più bella, coinvolgente che esista, governata da dettami rigidi che non sono mai mutati nel tempo. Nessun pittore può improvvisarsi affreschista, così come nessun suonatore può improvvisarsi violinista.

Per diventare affreschista c’è solo una strada, diventare un pittore rinascimentale. Solo una perfezione non comune nel disegno consente di cimentarsi nell’affresco, per il quale la velocità di esecuzione è basilare. Conosco bene l’affresco e lo so eseguire, perciò mi addentro con sicurezza nella sua dettagliata descrizione.

In estrema sintesi, l’affresco è un disegno spolverato su intonaco fresco (idrato di calcio), appena steso. Deve essere dipinto prima che asciughi e si trasformi in carbonato di calcio cioè un marmo.

La tecnica dell’affresco richiede molto di più di sabbia, calce e acqua…impone passione, dedizione, sacrificio.

Quanto tempo si può resistere con le braccia alzate per intonacare e dipingere una cupola? E’ semplice provare: curvate la schiena, sollevate la testa, guardando in alto. Alzate le braccia tenendo in mano un pennello, fingete di dipingere.

Quando sentirete pesare le mani come dei mattoni, dopo un minuto o cinque? Ora pensate alla Cappella Sistina: con quale sforzo Michelangelo ha dipinto l’affresco.

Questo era l’impegno e il lavoro dell’affrescatore. La pittura occidentale nasce in funzione dell’affresco.  L’affreschista non era l’artista bohémien che ci fanno immaginare, era invece un pittore risoluto, rigoroso sicuro, un irriducibile, che non poneva un limite alla sua formazione.

La pittura in BOTTEGA

Come si diventava affreschista? Chi erano i depositari di questa tecnica?
La Bottega, un luogo affascinante dove si formavano fin da bambini i nuovi talenti.
Com’era composta una bottega?

Si cominciava ad apprendere il mestiere in età scolare, bambini dai 6 ai 9 anni che famiglie poverissime “cedevano” senza paga al maestro in cambio di vitto e alloggio. Il loro compito consisteva nel tenere in ordine i pennelli, macinare i colori nel mortaio con il pestello, setacciare la sabbia, portare i secchi con l’intonaco, porgere agli allievi le ciotole con il colore in sospensione nell’acqua e debitamente amalgamato, stare al fianco di allievi e maestro pronti a esaudire ogni richiesta durante la lavorazione.

La pittura s’impara osservando chi la sa fare.

Così succedeva che i garzoni imparassero a dipingere diventando discepoli non paganti, mantenendo il diritto di vitto e alloggio. I discepoli paganti erano ragazzi dagli 11 ai 13 anni presi a bottega dal maestro dietro pagamento di una retta da parte di genitori benestanti. Tra allievi paganti e non paganti esisteva una grande competizione che spesso sfociava in litigi.

Ovviamente il maestro era interessato ad avere più allievi paganti possibili proprio per motivi economici.
I discepoli eseguivano lavori meno importanti, dipingevano sfondi con alberi o case, drappeggi gradinate. Aiutavano il maestro forando il cartone, preparare e stendere l’intonaco. Infine i collaboratori o aiuti, ragazzi che avevano una quindicina d’anni e ricevevano uno stipendio regolare. Eseguivano i cartoni collaborando con il maestro imitandone lo stile.

Operavano nella pittura in affresco diretti dal maestro, con il tempo sarebbero diventati essi stessi dei maestri. L’affresco, che è la pittura più antica e difficile che esista, eseguito sull’intonaco fresco (a fresco) da più pittori con identica abilità di esecuzione, diretti dal maestro di bottega che interveniva, correggeva, migliorava sino ad ottenere il risultato più alto.

L’abilità e la velocità nel disegno e nell’esecuzione, la conoscenza dei gesti che creavano il dipinto oggi è irraggiungibile, perché non esistono più maestri in grado di tramandarsi l’un l’altro esperienze, trucchi, abilità, segreti. Un bagaglio di conoscenza continuamente perfezionato e arricchito dal loro lavoro e da una dedizione che non è eccessivo definire eroica.

Articolo redatto da Ettore Maiotti

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